venerdì 7 settembre 2012

Il profumo nel Medioevo

Nel Medioevo le piante proteggono dalle epidemie mentre i profumi venuti dall'Oriente si mescolano ai piaceri della carne. La Chiesa condanna gli alchimisti.
 
Nel Medioevo le crociate importano dall'Oriente materie prime e tecniche del profumo. Al seguito dei Cinesi e degli Arabi, gli alchimisti d'Europa scoprono l'alcol etilico e la distillazione. Dopo i viaggi di Marco Polo, inevitabilmente, il commercio delle spezie s'intensifica. I profumi, si crede, disinfettano e proteggono dalle epidemie: i ricchi portano bocce da profumo piene di muschio, d'ambra o di resine aromatiche. L'uso del profumo accompagna la nascita di un certo stile di vita. I poeti cantano liricamente la femminilità. Nonostante gli avvertimenti della Chiesa, gli uomini galanti e le loro dame assaporano i piaceri della carne nella sensualità dei bagni profumati.



1

"Tacuinum Sanitatis". Miniatura. Acqua di rose. Giraudon.

2
Contenitore di unguento in argento dorato contenente un pomo d'ambra, formato da un decoro di cerchi filigranati e, nel mezzo, da una piccola fascia in argento dove corre un'iscrizione niellata: "Aspeto tendo che piata si mova che soferendo si vincie oni proba". L'anello di sospensione in argento, svitandosi, permette l'apertura delle due semisfere. Italia del Nord. Fragonard.

3

"Tacuinum Sanitatis". Miniatura. Vendita del muschio. Giraudon.

Nessun commento:

Posta un commento